Le montagne
Il Monte soratte tra cime sparse
di B. Avella
Il monte Soratte si trova nel comune di Sant'Oreste a circa 45 km a nord di Roma. Fa parte della cosiddetta, insieme ai monti Cornicolani, di quella che viene chiamata dorsale Tiberina, cioè una dorsale carbonatica, che è affiorata nel periodo meso-cenozoico ed ha subito nel tempo delle fratture sui lati ed al centro dove si è creata la depressione attraversata dal Tevere.
Il monte si presenta solitario in maniera caratteristica nel panorama della Valle del Tevere, è fomato da una serie di scaglie tettoniche sovrapposte e soggette a compressione durante le fasi di genesi appenninica, fenomeni tettonici distensivi hanno generato faglie e fratture orientate prevalentemente in direzione NO-SE e N-S.
Ha delle pareti molto ripide presso la cima, le pendici risultano più dolci e ricoperte da una fitta vegetazione.
Caratteristici sono i Meri, tre grandi voragini di origine carsica, che si trovano alla base orientale della montagna. Questi pozzi, comunicanti fra loro e profondi circa 115 m, rivestono un notevole interesse speleologico. In particolare il Mero Grande è costituito da un pozzo verticale profondo diverse decine di metri e con un diametro di 20 m.
Sul versante nord ovest, più freddo, si trovano boschi caduchi con presenza di carpino nero (Ostrya carpinifolia), orniello (Fraxinus ornus), acero minore (Acer monspessulanum) misti a specie sempreverdi come il leccio (Quercus ilex). Mentre sul versante sud est, più caldo, si hanno specie della macchia mediterranea con leccio, acero minore, terebinto (Pistacia terebinthus), fillirea (Phyllirea latifolia).
A questa comunità vegetale, non usuale, descritta per la prima volta sul monte Soratte, è stato dato il nome di Quercetum galloprovinciale aceresotum monspessulani.
Una particolare varietà di asfodelo, l'asfodelo giallo (Asphodeline lutea), poco diffusa altrove, è presente in modo abbastanza regolare soprattutto sul versante occidentale.
Mammiferi (abbondantemente presenti): volpe (Vulpes vulpes), cinghiale (Sus scrofa), scoiattolo (Sciurus vulgaris), ghiro (Myoxus glis), moscardino (Muscardinus avellanarius), riccio (Erinaceus europaeus), talpa (Talpa romana), gatto selvatico(Felis Silvestris).
Tra gli uccelli, sono presenti sia specie stanziali che di passo e migratorie.
Rapaci (poiana (Buteo buteo),gheppio (Falco tinnunculus), allocco (Strix aluco), civetta (Athene noctua)
Picidi (picchio verde (Picus viridis), picchio rosso maggiore (Picoides major)
Passeriformi: (pettirosso (Erithacus rubecula), passero solitario (Monticola solitarius), usignolo (Luscinia megarhynchos), capinera (Sylvia atricapilla), cardellino (Carduelis carduelis), merlo (Turdus merula), cinciallegra (Parus major), cincia bigia (Palus palustris), scricciolo (Troglodytes troglodytes).
Foto dell'aspromonte
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Il monte Grappa,1 775 m s.l.m. è la cima principale del cosiddetto massiccio del Grappa, localizzato nelle prealpi Venete, tra la valle del Brenta, la valle del Piave e il Feltrino.
In settembre 2021, l'UNESCO ha assegnato all'area del monte Grappa la qualifica internazionale di Riserva della Biosfera[1] per la conservazione e la protezione dell’ambiente, nell’ambito del Programma “L’Uomo e la Biosfera” (MAB).
Il monte Grappa (VI)
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IL monte cucco è una montagna situata in Umbria, lungo l'Appennino Umbro -Marchigiano ,nell'area dell'eugubino, compreso nel territorio dei comuni di Costacciaro, Scheggia e Pascelupo, Fossato di Vico e Sigillo. Dal 1995 è divenuta area protetta con il nome Parco del Monte Cucco.
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