Google Earth

Il parco delle Acque di Pomigliano D'Arco

Gli alunni sono stati portati al parco dai genitori e insieme hanno partecipato alla challenge. Scopo è identificare la specie vegetale che è nel parco utilizzando le app del cellulare PlantNet, Seek o Picture This.

Nella fase di sopralluogo, il parco è stato diviso in zone, le stesse utilizzate poi per calcolare perimetro e area con la funzione "righello" di Google Earh. Sugli alberi sono stati apposti cartelli con i codici da utilizzare per abbinare foto e i dati degli alberi geolocalizzati e identificati in un foglio Excell. 

Con la funzione di Google Maps i partecipanti hanno geolocalizzato le specie nelle aree di valutazione.

Il lavoro è continuato misurando altezza degli alberi con il clinometro e diametro del tronco. Tali parametri sono stati utilizzati per determinare quanta CO2 è assorbita da ciascuna specie in quel momento, grazie a tabelle di riferimento del CNR.

la genesi del Parco delle acque

Il parco delle Acque di Pomigliano D'Arco è tra i parchi pubblici più esteso della Campania e ospita i concerti del Pomigliano Jazz Festival dal 2013. Si tratta di una vasta zona di territorio, in precedenza abbandonato, che grazie ad una serie di finanziamenti pubblivi è stata trasformata in una grande area attrezzata per le attivirà all'aperto. In occasione della Giornata della Festa dell'Albero del 2017 sono stati piantumati nuovi 150 alberi donati dal Rotary Club. Trovandosi al centro della città, è subito diventato un punto di riferimento non solo per gli abitanti di Pomigliano, ma anche per le città e cittadine del circondario. Oggi è un luogo di ritrovo e svago e si sviluppa tra prati, zone alberate, giardini a tema, percorsi ginnici, parco giochi per bimbi, ampio palco, area picnic attrezzata anche di barbecue in mattoni, campi calcio e pallavolo.

Convento di S.Lucchese (poggibonsi)

Andrea Barbero

Un rituale che si rispetta ogni anno per tutti i poggibonsesi

La parte più bella di Poggibonsi è anche la sua parte più antica, ovvero "Poggibonizio" (come veniva chiamata durante il medioevo), essa è situata in una zona agricolo-boschiva ricca di opere e monumenti molto vicini tra di loro, ed infatti a poca distanza l'una dall'altra si trovano molte importanti opere storiche e di indubbia rilevanza artistica-estetica, come la Fortezza Medicea di Poggibonizio (costruita fra il 1488 e il 1511 su commissione di Lorenzo il Magnifico), poi vi è lo stupendo Castello di Badia di Poggibonsi, una delle “badie” più antiche d’Italia (come testimonia un documento del passaggio di propietà risalente al XI secolo), altra opera di pregiata fattura è il Convento di San Lucchese (costruito in più tappe tra il 1220 e il 1268), una splendida chiesa medievale che poggia su una collina circondata da lunghe file di cipressi; ed infine tra le opere più belle vi è sicuramente La Fonte delle Fate (opera realizzata da Balugano Da Crema nel 13° secolo), il cui ingresso è situato all'interno di un giardino con un bel laghetto a forma di cuore, mentre il resto delle sue mura è sovrastato da un soleggiato sboschetto privo di rovi

In questa zona di indubbio valore culturale e ricreativo il 28 Aprile si svolge la festa di San Lucchese (patrono della città di Poggibonsi), e si da luogo alla tradizionale "passeggiata" (più o meno 500 metri "in salita") che si dirama lungo la strada che dalla zona periferica a sud/ovest della città porta alla Chiesa di San Lucchese, il percorso è lungo ed in pendenza ma non ostante questo non risulta faticoso perchè il giorno della festa la via è spondeggiata di bancarelle dove ristorarsi e fare una buona merenda, ma la fatica è alleviata anche dalla distrazione che la mente riceve dai molti stimoli percettivi provenienti dai vivaci odori della primavera, che sopraggiungano dall'abbondante natura presente nella zona, mentre invece gli occhi sono distratti dalla frenesia dell'osservare la coinvolgente bellezza del tragitto, il quale inizia a valle partendo dalle due torrette merlate situate all'ingresso della cinta muraria esterna del castello di Poggibonsi (La Badia), e poi la strada si divincola in un cammino "esplorativo" che procede incrociando il giardino pubblico "Il Vallone", che ci aiuta a salire ombreggiando, con i suoi pini secolari, l'usuale calura primaverile , poi proseguendo lungo la via si incontra una fila di alti e maestosi aceri, i quali a loro volta precedono un gran bel prato verde con un laghetto antistante la stupenda Fonte delle Fate, contraddistinta dai suoi alti e antichi archi Medievali, perciò visto che tali meraviglie costeggiano la strada percorsa per arrivare fino in cima alla collina (ove è situata la chiesa del patrono) per molte persone è diventata un'usanza fermarsi lungo il cammino per visitarle tutte, inclusa la Fortezza Medicea e il suo "Cassero" (piccola città dentro le mura) e spesso chi desidera completare la scoperta di questo incantevole luogo fa "qualche passo" in più si avventura nel boschetto vicino a visitare anche il pregevole castello di Badia

Una volta raggiunta la meta in cima alla collina, dove si erge il convento, si percepisce subito un'aria più fresca e impregnata dall'odore della resina dei cipressi e dai pollini del vicino bosco, ma ciò che colpisce di più dell'apice di questa inebriante "vetta" è che essa ci permette di godere di un panorama fantastico, simile ad un acquarello colorato, in cui le protagoniste sono le suggestive campagne senesi con le circostanti valli soleggiate, le quali sono accompagnate sullo sfondo dalle torri di San Gimignano (ad ovest) e dai "merli" delle mura del castello di Strozza Volpe (ad Est), ma giunti al culmine di questa intensa passeggiata la cosa più bella è che dopo aver rigenerato "lo spirito" con l'estasi degli occhi possiamo chiudere il cerchio rigenerando anche il corpo semplicemente fermandosi su una delle due terrazze, situate nei pressi della chiesa (sul lato destro), a sorseggiare una bibita fresca accompagnata da uno squisito panino (preso al bar o alla bancarella) mentre guardiamo il panorama dall'alto e ci rilassiamo perdendoci con lo sguardo nelle nuvole che passano sopra di noi, che con il loro lento fluire nell'aria ci fanno sentire come se stessimo galleggiando su questi meravigliosi panorami, permettendoci di godere di uno spettacolo cosi rilassante che ci rasserena il cuore e mette la mente in armonia con il mondo e ciò che ci circonda

Infine l'anima della festa raggiunge il suo culmine quando viene sera perchè al tramontare del sole le persone smettono di mangiare all'ombra degli alberi o di giocare a palla nei prati, per andare a ritrovarsi nel piazzale davanti alla facciata della chiesa, in cui tutti insieme ci si raggruppa in attesa dei fuochi d'artificio, e al fatidico momento dell'accensione tutti indirizzano i loro sguardi verso il vicino poggio di ulivi, li di fronte, da cui i fuochi vengono lanciati, ma nell'attimo in cui vengono sparati si crea uno splendido effetto ottico in cui le scie dei fuochi passando tra gli ulivi ne aninamo le ombre, le quali come per incantesimo "danzano" illuminate dalle esplosioni di luci su in alto nel cielo stellato d'inizio primavera, creando tutto intorno una splendida atmosfera fatta di sensazioni colorate dai fuochi d'artificio e profumate dalla natura; portando cosi a compimento una splendida giornata dedicata all'estasi sensoriale ed alla inebriante bellezza di questo luogo "antico e magico"

Roberto Ferrucci

Bosco Crocelle

Un tour virtuale alla conoscenza degli aspetti naturalistici del  territorio di Palma Campania

Bossone Maria Maddalena

Monica Morana - E-tivity1

Parco Robinson - Patti (ME)

Monica Morana

Erminia Raciti - E-tivity1

il giardino bellini a catania

Erminia Raciti

Stefania Morganti - E-tivity1

La Rocca di montestaffoli di SAn Gimignano con Google earth

Scoprire la Rocca con i suoi punti di interessi 

La Rocca di Montestaffoli

Il museo della Vernaccia

la flora 



Maria Antonietta Corsaro - E-tivity1

CORSARO

HO INDIVIDUATO DELLE ZONE GEOGRAFICHE DI INTERESSE NATURALISTICO , CULTURALE E INSERITO IN UNA PRESENTAZIONE GOOGLE LE MIE RICERCHE. HO FATTO SCREENSHOT E CARICATO IN LENS PER ESSERE CLASSIFICATO.

E' stata individuata la zona del Parco dell'Aspromonte

Silvia Tonti - E-tivity1

Capalbio e i suoi dintorni

Silvia Tonti

oriana cocozza - E-tivity1

Il pulo di Altamura

Oriana Cocozza

Dopo un breve percorso lungo un filare di pioppi cipressini si arriva  presso una riseria dove  vengono mostrati i macchinari necessari per la lavorazione del riso e i  passaggi previsti fino al confezionamento e la vendita.


La via delle pile

Percorso naturalistico alla scoperta del riso



 Stopazzola Giorgia

Maria Grazia Giannoccaro - E-tivity1

ESPLORANDO VILLA BRAILA - LODI

Lucia Campagnol

Elena Lualdi - E-tivity1

POPULONIA, CITTA' ETRUSCA

ELENA LUALDI