4 e 5 settembre 2025 IC Francesco Cilea di ROMA - outdoor education DM66
Articolazione del laboratorio DIDATTICA OUTDOOR con il formatore MAURO SABELLA
4 settembre ore 10: 00 - 13:30 presentazione dell'attivita'
- pomeriggio 14:30 -18:30 uscita con la guida CEA della durata di 3 ore e indicazioni del formatore per il prodotto di fine laboratorio
- 5 settembre 8:30 -11:30 restituzione
La visita sul territorio a cura della GUIDA CEA SImone tratterà :
Presentazioni e introduzione terrotoriale;
Gestione terrotoriale;
L'Ambiente forestale/boschivo (complessità percepibile e risorse fruitive) e i servizi ecosistemici;
Le Tracce raccontano (materiali e metodi "investigativi");
Storia naturale della formazione del suolo locale;
Successioni vegetazionali e "disastri" (incendi, tagli, abbassamento falde, ecc.);
Specie alloctone (cosa possiamo fare noi?);
Benefici tangibili del trascorrere del tempo in ambienti naturali (o simil-naturali): il "forest bathing" per tutti;
Tra mare e terra: il Canale dei Pescatori (prelievo e analisi quali/quantitative delle acque);
Punto d'ascolto (un minuto in silenzio per ascoltare le tante voci del bosco);
Scenari futuri e gestione della Riserva.
Un’attività pratica e coinvolgente che stimola la collaborazione e la fiducia reciproca. Attraverso la costruzione del celebre Ponte di Leonardo, i partecipanti sperimentano l’importanza del coordinamento, della comunicazione e del sostegno nel raggiungere un obiettivo comune.
Una mappa emozionale è uno strumento narrativo e visivo che rappresenta non tanto lo spazio fisico in sé (come avviene in una mappa geografica), quanto il vissuto emotivo e sensoriale che una persona o un gruppo ha sperimentato in un determinato luogo.
Colore e segno grafico: i colori scelti non rappresentano necessariamente la realtà visiva, ma lo stato d’animo (es. verde brillante per la sensazione di energia, blu per calma, nero per timore).
Oggetti e materiali raccolti: foglie, sassi, rami, fiori o altri elementi possono essere incollati sulla mappa, dando tridimensionalità e ancorando l’esperienza al contesto reale.
Organizzazione spaziale: non segue regole geografiche, ma criteri personali: zone dense di segni per momenti intensi, spazi vuoti per silenzio o solitudine, linee che indicano percorsi emotivi.
Simboli personali: possono comparire figure, icone o metafore (es. un sole per esprimere gioia, una spirale per disorientamento, un cuore per affetto verso un luogo).
Favorisce l’autoriflessione: permette a chi la realizza di riconoscere e nominare le proprie emozioni.
Sostiene la narrazione collettiva: condividendo le mappe, il gruppo costruisce un racconto corale del luogo vissuto.
Stimola la consapevolezza ambientale: aiuta a percepire il bosco non solo come spazio naturale, ma come ambiente di relazioni emotive e sensoriali.
È uno strumento interdisciplinare: si colloca tra arte, geografia, psicologia e educazione ambientale.
La mappa emozionale del bosco realizzata dal gruppo mostra un insieme di segni e colori che riflettono la varietà delle esperienze vissute. Le zone centrali sono riempite con tonalità di verde e blu, a indicare sensazioni di calma e benessere, mentre in alcuni angoli compaiono tratti rossi e neri, legati a momenti di paura e sorpresa. Foglie incollate e rami intrecciati richiamano il contatto diretto con la natura, mentre un sentiero curvo disegnato in marrone simboleggia il percorso di esplorazione. Lo spazio vuoto lasciato nella parte superiore rappresenta il silenzio percepito nella radura. Nel complesso, la mappa racconta un’esperienza di scoperta collettiva, fatta di meraviglia, attenzione e qualche momento di disorientamento.
Quali colori hai usato nella tua mappa?
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Che emozioni volevi rappresentare con questi colori?
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Qual è il segno o il disegno più importante della tua mappa?
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Cosa rappresenta per te?
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Quali oggetti naturali hai inserito? (foglie, sassi, rami, ecc.)
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Perché li hai scelti?
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Quali parti della mappa sono più piene?
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Quali più vuote?
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Dove ti sei sentito più a tuo agio o meno a tuo agio?
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Qual è stata l’emozione principale che hai provato nel bosco?
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Se dovessi rappresentare la stessa esperienza domani, cosa cambieresti nella mappa?
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Cosa hai notato di simile o diverso tra la tua mappa e quelle degli altri?
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Cosa ci raccontano insieme le nostre mappe sul bosco che abbiamo visitato?
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